RESPIRA PIANO...

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oltre la purezza, dove nasce l'infinito..

martedì 9 febbraio 2016

Oggi è martedì grasso, ultimo giorno di Carnevale. le maschere del Piemonte sono Gianduja e Giacometta, e i loro costumi sono quelli raffigurati nel disegno sopra. 
Gianduja è nato burattino, ma presto è divenuto maschera per assumere in seguito la veste di simbolo di Torino, del Piemonte e nel Risorgimento, del sentimento unitario del popolo italiano.
Giôvan d’la dôja (Giovanni dal boccale, riferimento al suo "debole" per il succo d’uva) nacque ufficialmente nel 1808 sulle colline dell’astigiano, nel paese di Callianetto, erede di un burattino impertinente ma saggio, di nome Gironi, costretto ad emigrare a Torino e a cambiare nome per la sua lingua troppo lunga, scomodo ai potenti che quasi mai, in ogni tempo, hanno dimostrato di possedere un spiccato senso dell’umorismo, specie se a ridere è il popolo semplice e schietto.
disegno-giandujaGianduja è furbo, coraggioso, magari fintotonto all’occasione, ma con ben chiaro in testa che cosa vuole, ed esteticamente aveva " facia rôtonda e paciôcôna, neô sôta n’euj, pôret ‘ ns la front a la banda sinistra e nas ‘n po’ rôss." (faccia rotonda e pacioccona, neo sotto un occhio e sulla fronte dalla parte sinistra e naso un po’ rosso).
In quegli anni ansiosi, vibranti, Gianduja cominciava ad impersonare per gli italiani il Piemonte: è una maschera libera e democratica "non ha bisogno né di sottintesi né di inchinarsi ai padroni. Parla francamente e schietto al suo re. E’ la rappresentazione di un popolo, mentre le altre maschere non ne sono che la caricatura"; più di una maschera egli è dunque un carattere.
Giacometta compagna di Gianduja rappresenta la saggezza delle donne piemontesi, il suo buonsenso le permette di risolvere anche i problemi più difficili, è pronta ad aiutare i poveri e a reagire contro i prepotenti.

Buon Carnevale a tutti !!! 

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